PAVIMENTI PER LABORATORI ALIMENTARI: La guida definitiva
La normativa HAACP (che è un acronimo che significa, dall’inglese, Hazard Analysis and Critical Control Points, cioè l’analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo) indica una serie di procedure da mettere in atto e rispettare, cosi da prevenire tutte le possibili contaminazioni da batterie di alimenti e altri prodotti sensibili. Pavimenti a norma haccp? Ecco alcune info.
Sono normative che devono essere seguite da tutte quelle aziende alimentari che trattano la trasformazione degli alimenti, o la lavorazione di alcune materie prime, il confezionamento e/o lo stoccaggio di questi prodotti.
La documentazione HAACP non è universale, infatti si modifica in base alla tipologia dell’attività che viene svolta e il rischio di contaminazione batteriologica che ne consegue. Serve in pratica per garantire la sicurezza dei consumatori riguardo a tutte le fasi di produzione e trasformazione degli alimenti.
PAVIMENTI HACCP
I più’ comuni pavimenti HACCP esistenti sono principalmente di due tipi: in resina e in piastrelle. Questi hanno sia pro che contro, diventa quindi fondamentale appurarne le caratteristiche prima di scegliere la soluzione migliore.
Iniziamo col dire: entrambi sono difficili da riparare.
I pavimenti in resina sono resistenti al transito di muletti pesanti, alle aggressioni di sostanze come acidi, detergenti e varie bevande, sono inoltre impermeabili a liquidi e oli, a prova di muffe e batteri e di facile pulizia con qualsiasi detergente. La resina ha una buona sicurezza antiscivolo anche quando è intaccata da liquidi.
Il problema di questo tipo di pavimenti, però, riguarda tutta una serie di fattori pratici di posa e riqualifica: per l’installazione sono richiesti lunghi tempi di posa e fermo produzione totale, hanno un rischio di contaminazione che porta necessariamente a dover chiudere tutto l’impianto produttivo, richiedono la sanificazione completa di qualsiasi strumento presente nell’ambiente prima di poter riprendere la produzione a pieno regime. Inoltre, qualora la resina si scheggiasse e si aprisse, bisognerebbe intervenire immediatamente per “tappare” il danno e, in casi molto frequenti, rifare tutto il pavimento. Una volta scheggiata infatti, la resina perde completamente le sue caratteristiche Haccp.
In altre parole, oltre al costo di posa, bisogna considerare anche tutta una serie di costi connessi spesso non facilmente quantificabili.
Le piastrelle in ceramica, molto apprezzate anche in altri contesti industriali, vantano sostanzialmente le stesse caratteristiche della resina Haccp, ma non vengono particolarmente predilette nei contesti di riqualifica. Sono spesso la prima soluzione, dopo il massetto.
Il punto debole delle piastrelle in ceramica, come per la resina, consiste nel ripristino delle porzioni di pavimento scheggiate o rotte. La ceramica infatti consiste in una superficie liscia che fa “scivolare” i batteri, di contro però, qualora la piastrella dovesse danneggiarsi, questa diventa a tutti gli effetti una “spugna” che intrappola tutti i batteri, data la presenza di pori. Il ripristino di una singola piastrella consiste in un lavoro molto costoso, sia in termini di tempo che economicamente. Anche in questo caso, le aree interessate devono essere fermate dato che la posa delle piastrelle prevede il rilascio nell’aria di polvere.
Inutile dirlo, la riqualifica comporta uno stravolgimento delle attività’ lavorative. Le Asl eseguono controlli strettissimi per tutelare la salute pubblica, e qualsiasi danno al pavimento potrebbe comportare multe salatissime oltre che la chiusura degli impianti.
Pavimenti per laboratori alimentari prezzi
Il costo medio per il materiale in resina conforme HACCP può andare tra i 40 € e i 60 € per metro quadro (presupponendo un sottofondo perfetto, regolare, senza infiltrazioni e senza macchie).
Per le piastrelle, invece, il prezzo comprensivo dei lavori di posa, dei costi di smaltimento e di preparazione del sottofondo è all’incirca di 45 € per metro quadro, a cui vanno aggiunti i costi invisibili come la produzione ferma fino a lavoro ultimato (come per la resina).
PAVIMENTI PER CUCINE E INDUSTRIA HACCP: LA SOLUZIONE DEFINITIVA
Le piastrelle Tile HD sono la migliore soluzione per gli ambienti alimentari. Il Pvc, di cui sono fatte, ha straordinarie caratteristiche che si sposano perfettamente con il rischio batteriologico degli ambienti Haccp, ma che di contro risolve tutti i problemi di contaminazione degli ambienti degli altri pavimenti industriali, in sede di riqualifica.
Le piastrelle Tile HD sono composte al 100% di pvc puro: qualora venissero danneggiate, anche in caso di profondi graffi sulla superficie, mantengono esattamente le stesse caratteristiche Haccp, essendo composte interamente dello stesso materiale. Questo comporta quindi un grandissimo vantaggio per tutte le imprese che non possono rischiare di fermare la produzione per la riqualifica dei pavimenti. Inoltre, la sostituzione delle piastrelle danneggiate può’ essere fatta in qualsiasi momento e richiede pochissimi minuti da chiunque: non viene richiesta manodopera specializzata.
Il prezzo, nettamente più’ basso di resina e piastrelle, può’ essere ritenuto un vero e proprio investimento, più’ che un costo: l’aspettativa di vita delle piastrelle Tile HD supera i 30 anni, la garanzia è (fino a) 12 anni.
È possibile provare l'efficacia di Tile HD. Contattaci per una consulenza gratuita e un preventivo personalizzato, con piacere potrai ricevere della campionatura senza impegno.
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