PAVIMENTI IGNIFUGHI Bfls1 e Cfls1 Informazioni
REAZIONE AL FUOCO | Info

L’importanza della normativa sulla reazione al fuoco per i pavimenti d’interno: uno sguardo aggiornato alla sicurezza

La sicurezza antincendio è un tema cruciale in tutti gli ambienti chiusi, soprattutto nelle aree ad alta densità di persone come uffici, scuole, ospedali e spazi pubblici.

 

Tra gli elementi fondamentali per garantire la protezione contro il rischio di incendi, la scelta dei materiali per la pavimentazione riveste un ruolo di primaria importanza. I pavimenti, infatti, possono influire notevolmente sulla velocità di propagazione di un incendio, non solo attraverso la loro resistenza al fuoco, ma anche per la loro reazione a quest’ultimo. Per questo motivo, le normative che regolano la reazione al fuoco dei materiali, in particolare per i pavimenti d'interno, sono essenziali per minimizzare i pericoli e salvaguardare la sicurezza di chi abita o lavora negli ambienti interessati.


Cos'è la reazione al fuoco?

La reazione al fuoco di un materiale è la capacità di quest'ultimo di resistere all’azione del fuoco e, soprattutto, di limitare la propagazione delle fiamme e la produzione di fumi tossici. Nella classificazione della reazione al fuoco, i pavimenti vengono valutati in base a diversi parametri, tra cui la velocità di combustione, la produzione di fumi e la caduta di gocce infiammabili.

La norma europea di riferimento per la classificazione dei materiali di costruzione in relazione alla loro reazione al fuoco è la EN 13501-1, che suddivide i materiali in categorie di reazione al fuoco, da A (materiale non combustibile) a F (materiale facilmente infiammabile). Inoltre, per i pavimenti, sono rilevanti anche le normative nazionali che forniscono linee guida per l’applicazione pratica di queste classificazioni.


La normativa in Italia

In Italia, la normativa che regola la reazione al fuoco dei materiali da costruzione, inclusi i pavimenti, è principalmente influenzata dal Codice di Prevenzione Incendi (D.M. 3 agosto 2015) e dalle normative europee. Questi stabiliscono i requisiti minimi di sicurezza che devono essere rispettati nelle costruzioni, in particolare per quanto riguarda la sicurezza in caso di incendio.

Per quanto riguarda i pavimenti, la classificazione dei materiali deve essere conforme alle indicazioni delle normative europee, come la EN 13501-1, che prevede una classificazione delle prestazioni in termini di reazione al fuoco. I pavimenti, infatti, devono essere scelti in base alla classe di reazione al fuoco più adatta all’ambiente in cui vengono installati. Ad esempio, i pavimenti per spazi pubblici e strutture ad alta densità di persone devono rispettare normative più severe, che garantiscano un alto livello di sicurezza in caso di incendio.


L’evoluzione della normativa e l’importanza delle nuove regole

La normativa sulla reazione al fuoco dei pavimenti è stata recentemente aggiornata per far fronte ai nuovi materiali e alle tecnologie costruttive che stanno emergendo. Le innovazioni nei materiali sintetici, nei rivestimenti e nei prodotti compositi, infatti, possono comportare una variazione significativa delle proprietà di combustione dei pavimenti, con potenziali implicazioni sulla sicurezza in caso di incendio.

Nel 2020, ad esempio, l’EU Construction Products Regulation (CPR) ha introdotto delle modifiche relative alla classificazione dei materiali da costruzione, compresi i pavimenti. In particolare, le nuove disposizioni si concentrano sulla riduzione della produzione di fumi tossici e sulla resistenza al fuoco dei materiali, rendendo più stringenti i criteri di selezione per i pavimenti destinati a edifici ad alta affluenza.


La sicurezza come priorità

La sicurezza in caso di incendio non dipende solo dalla resistenza dei pavimenti, ma anche da un approccio sistemico che coinvolge tutti gli aspetti della costruzione: dall’utilizzo di materiali ignifughi per le pareti e i soffitti, alla presenza di impianti antincendio, fino alla progettazione delle vie di fuga. Tuttavia, i pavimenti sono tra gli elementi più visibili e accessibili e, pertanto, è fondamentale prestare particolare attenzione alla loro selezione e installazione, tenendo conto delle normative vigenti.

Il ruolo della normativa sulla reazione al fuoco dei pavimenti è essenziale per ridurre i rischi di incendi, per rallentare la propagazione delle fiamme e per salvaguardare la vita e la sicurezza delle persone. Non rispettare queste normative potrebbe non solo mettere in pericolo gli occupanti, ma anche comportare gravi sanzioni per i responsabili delle costruzioni e dei lavori di ristrutturazione.

La normativa sulla reazione al fuoco per i pavimenti d’interno è un aspetto fondamentale della sicurezza in edilizia, e il suo rispetto è imprescindibile per ridurre i rischi in caso di incendio. Con l’evoluzione delle normative e dei materiali, diventa sempre più importante per progettisti, ingegneri e architetti essere aggiornati sulle nuove disposizioni, al fine di garantire ambienti sicuri e protetti. Solo attraverso una corretta selezione dei materiali, conforme alle normative, si può assicurare la protezione adeguata contro i pericoli del fuoco, minimizzando danni e perdite.

 

Cosa significa reazione al fuoco o Classe reazione al fuoco e che cosa comporta?

La reazione al fuoco di un materiale rappresenta il comportamento del materiale stesso, quando è investito dal fuoco.  In particolare, nell'ambito dei materiali da costruzione, si testa se e quanto propagano la fiamma, e gli effetti che  hanno all'interno degli ambienti coinvolti nell'incendio. 
 
Il Decreto Ministeriale del 26 giugno 1984 ha introdotto in Italia la classificazione della reazione al fuoco dei materiali, tra cui anche i pavimenti, stabilendo sei classi di reazione al fuoco per i materiali da costruzione. Le classi erano le seguenti:

1. **Classe 1**: Materiali non infiammabili (con una reazione al fuoco molto bassa).
2. **Classe 2**: Materiali facilmente infiammabili, ma con una bassa propagazione della fiamma.
3. **Classe 3**: Materiali che, pur essendo infiammabili, presentano una propagazione moderata della fiamma.
4. **Classe 4**: Materiali con una reazione al fuoco più elevata, con una propagazione delle fiamme più rapida.
5. **Classe 5**: Materiali altamente infiammabili, con una rapida propagazione della fiamma.
6. **Classe 6**: Materiali estremamente infiammabili, con una propagazione rapida e pericolosa delle fiamme.

Tuttavia, nel corso degli anni, la classificazione è stata rivista e aggiornamenti successivi, come l'adozione della norma europea EN 13501-1, hanno introdotto nuove modalità di classificazione, affinando i criteri per garantire un livello di sicurezza più alto e preciso. Le attuali classificazioni seguono un sistema differente, con classi più dettagliate e una valutazione della produzione di fumo e gocce incandescenti, ma le classi originali del 1984 sono state un passo fondamentale nell'evoluzione della normativa antincendio in Italia.
 
 La classificazione italiana di reazione al fuoco è succesivamente  abrogata dal D.M. del 14 ottobre 2022, col quale il Ministero dell’interno ha stabilito  valide le classi europee di reazione al fuoco. Il 27 aprile 2022 è poi scaduto il termine per la produzione e l’immissione sul mercato omologati con le classi italiane.
Dal 27 ottobre 2023, infine, è vietato anche installare prodotti omologati secondo le sole classe italiane ed è necessario adoperare quelli che rispondono alla classificazione europea.
 
 
 

REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE

È un parametro specificatamente riferito ai materiali utilizzati nelle costruzioni, con particolare caratterizzazione dei materiali di rifinitura e rivestimento, delle pannellature, dei controsoffitti, delle decorazioni e simili, e si estende anche agli articoli di arredamento, ai tendaggi e ai tessuti in genere.
 
Il DECRETO 15 marzo 2005 investe espressamente i "Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo".
 
Il Regolamento dell’Unione Europea n. 305/2011 del 9 marzo 2011, fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione. Questo regolamento determina le condizioni relative all'immissione sul mercato dei prodotti da costruzione. Definisce anche criteri di valutazione delle prestazioni per questi prodotti e le condizioni di utilizzo della marcatura CE
 

In particolare si segnala che le opere di costruzione (requisito essenziale n.2) devono essere concepite e realizzate in modo che, in caso d'incendio:

  •     la capacità portante dell'edificio possa essere garantita per un periodo di tempo determinato;
  •     la generazione e la propagazione del fuoco e del fumo al loro interno siano limitate;
  •     la propagazione del fuoco a opere di costruzione vicine sia limitata;
  •     gli occupanti possano abbandonare le opere di costruzione o essere soccorsi in altro modo;
  •     si tenga conto della sicurezza delle squadre di soccorso.
 
 

EN 13501-1 Comportamento al fuoco

EN 13501-1 è una norma europea che stabilisce i criteri per la classificazione del comportamento al fuoco dei prodotti da costruzione e dei materiali. La parte 1 di questa norma, in particolare, fornisce il sistema di classificazione dei materiali in base alla loro reazione al fuoco, considerando diversi fattori che influenzano il comportamento di un materiale in presenza di un incendio.

 

Cosa stabilisce la norma EN 13501-1

La norma EN 13501-1 fornisce un sistema di classificazione che suddivide i materiali in classi di reazione al fuoco, che vanno da A1 (materiali non combustibili) a F (materiali facilmente infiammabili). La classificazione è ottenuta attraverso una serie di prove di laboratorio specifiche e tiene conto di vari parametri di prestazione, tra cui:

1. Combustione: La velocità con cui un materiale si infiamma e la propagazione del fuoco su di esso.
2. Produzione di fumi: Quanto fumo viene prodotto dal materiale durante la combustione.
3. Gocce incandescenti: Se il materiale produce gocce di materiale infiammabile che possono propagare il fuoco.

 

Le classi di reazione al fuoco secondo la EN 13501-1

La classificazione secondo la EN 13501-1 si divide principalmente in due categorie principali:

1. Classe A (materiali non combustibili):
- **A1**: Materiali che non contribuiscono al fuoco e non emettono fumi o gocce infiammabili. Sono i materiali più sicuri.
- **A2**: Materiali che sono praticamente non combustibili, ma che possono produrre fumi o gocce in caso di incendio.

2. Classe B, C, D, E, F (materiali combustibili: materiali che sono infiammabili, ma con diversi livelli di resistenza alla propagazione del fuoco e alle emissioni di fumi:
- **B**: Materiali con un comportamento al fuoco molto buono (bassa combustibilità, minore propagazione delle fiamme, limitata produzione di fumi e gocce).
- **C**: Materiali con una resistenza al fuoco moderata.
- **D**: Materiali con un comportamento al fuoco discreto.
- **E**: Materiali che presentano una combustibilità piuttosto elevata.
- **F**: Materiali che sono facilmente infiammabili e contribuiscono in modo significativo alla propagazione del fuoco, con una elevata produzione di fumi e gocce incandescenti.

Ogni classe è accompagnata da ulteriori dettagli che specificano la produzione di fumi e gocce incandescenti, in modo da fornire un quadro completo del comportamento del materiale in condizioni di incendio.

Classificazione accessoria (fumo e gocciolamento):

S1 / S2 / S3 = s =smoke (produzione di fumo durante la combustione)
d0 / d1 / d2 = d = dripping (gocciolamento durante la combustione)

 

L'importanza della EN 13501-1

La EN 13501-1 è fondamentale perché permette di definire chiaramente le caratteristiche di resistenza al fuoco dei materiali da costruzione, inclusi pavimenti, pareti, soffitti e rivestimenti, con l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza negli edifici. La classificazione facilita la scelta dei materiali in base all’utilizzo previsto (per esempio, in ambienti con elevata affluenza di persone o aree ad alta rischio), aiutando a prevenire la propagazione degli incendi e a proteggere la vita e la salute delle persone.

ART. 4 - PRODOTTI INSTALLATI LUNGO LE VIE DI ESODO

Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività discipli-nate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo.(2) - (Gazzetta Ufficiale n. 73 del 30/3/2005)
 
1. Negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, in luogo di prodotti di classe 1, e nei limiti per essi stabiliti dalle specifiche disposizioni di prevenzione incendi, sono installati prodotti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco, in funzione del tipo di impiego previsto:
a) impiego a pavimento: (A2FL-s1), (BFL-s1), (CFL-s1);
b) impiego a parete:       (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (A2-s1,d1), (B-s1,d0), (B-s2,d0), (B-s1,d1);
c) impiego a soffitto:      (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (B-s1,d0), (B-s2,d0).
 
 

COSA SIGNIFUCA PAVIMENTO IGNIFUGO BFL-s1

BFL-s1 è una classificazione specifica di un materiale secondo la norma europea EN 13501-1 riguardante la reazione al fuoco dei materiali da costruzione, in particolare per quanto riguarda i materiali di rivestimento, come pavimenti, pareti e soffitti.

Decodifica della classificazione BFL-s1:

2. s1: La sigla **s1** si riferisce alla quantità di fumi che un materiale produce durante il suo comportamento al fuoco. In particolare  s1 indica che il materiale produce molto poco fumo quando brucia, il che è un segno positivo, poiché una bassa produzione di fumi riduce il rischio di asfissia e facilita l'evacuazione durante un incendio.
Al contrario, **s2** e **s3** indicano una produzione di fumo crescente, con **s3** che implica un'elevata produzione di fumi.
 
1. B: Reazione al fuoco di materiali non combustibili
La lettera B indica il livello di reazione al fuoco del materiale. In particolare, la lettera "B" è la seconda migliore classificazione tra le varie categorie (A, B, C, D, E, F) secondo le normative europee. I materiali classificati come B hanno una propagazione del fuoco limitata, una bassa infiammabilità, cioè si infiammano e si propagano lentamente, riducendo il rischio di un incendio esteso. Rappresenta una classe di combustibilità ottima. La classe B include materiali che hanno una combustione controllata per cui possono essere utilizzati nei locali pubblici dove sono richiesti materiali sicuri.

2. fl: Comportamento alla fiamma
fl  presente nella classificazione Bfl-s1 e Cfl-s1 identifica il comportamente alla fiamma. Il materiale non prende fuoco facilmente e se prende fuoco, la sua capacità di propagazione delle fiamme è contenuta.

3. s1: Produzione di fumo
La sigla s1 rappresenta il livello di emissione di fumo. In particolare, s1 è la classificazione migliore in questa categoria, indicando che il materiale produce una quantità molto bassa o nessuna di fumo durante un incendio. Questo è particolarmente importante in caso di incendio, in quanto la produzione di fumo è uno degli aspetti più critici per la sicurezza delle persone, limitando la visibilità e aumentando il rischio di inalazione.


 In sintesi, BFL-s1 significa:
- Bfl: Materiale con bassa infiammabilità e una propagazione del fuoco limitata.
- s1: Il materiale produce pochissimo fumo durante la combustione.

Questa classificazione indica che il materiale ha un ottimo comportamento in caso di incendio, con una combustione moderata e una bassa produzione di fumo, rendendolo sicuro da utilizzare in ambienti pubblici o privati, dove è importante ridurre i rischi di incendio e di asfissia.
 
Come CFL-s1 significa:
- Cfl: Materiale con combustibilità moderata e una propagazione del fuoco media.
- s1: Il materiale produce molto poco fumo durante la combustione.


 Sia i pavimenti classifica BFL s1 che CFL s1 possono essere utilizzati per pavimentare ambienti ad uso pubblico, come da  D.M. 15 marzo 2005 e successive modifiche.
 
 
 
 
   NORMATIVE E CERTIFICAZIONI PREVENZIONE INCENDI
 
NORMATIVE PRECEDENTI:
2003 REQUISITI DI REAZIONE AL FUOCO DEI PRODOTTI DA COSTRUZIONE installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi  →[Download]
 
D.M. 15 MARZO 2005 NORMATIVA REAZIONE AL FUOCO
Materiali a uso edilizia, pavimentazioni. Nuove classi di reazione al fuoco → [Download]
 

TABELLA CLASSI REAZIONE AL FUOCO ART.4  "AMBIENTI NON FACENTI PARTE DELLE VIE DI ESODO" → [Download]  (successivamente aggiornata)

NORMATIVA AGGIORNATA  - Testo Coordinato Ing. Mauro Malizia con tabelle comparative  →  [Link]

LINK PAGINA PREVENZIONE INCENDI VIGILI DEL FUOCO → [Link]

SUCCESSIVE MODIFICHE:
Modifiche ed integrazioni al decreto del 15 marzo 2005  [Decreto 16 febbraio 2009]

NORMATIVA REAZIONE AL FUOCO → [Link Vigili del Fuoco]



 In calce ricordiamoo l'aggiornamento (Gazzetta Ufficiale n. 73 del 30/3/2005)
 
Art. 4 - Prodotti installati lungo le vie di esodo 1. Negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, in luogo di prodotti di classe 1, e nei limiti per essi stabiliti dalle specifiche disposizioni di prevenzione incendi, sono installati prodotti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco, in funzione del tipo di impiego previsto:
a) impiego a pavimento: (A2FL-s1), (BFL-s1), (CFL-s1);
b )impiego a parete: (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (A2-s1,d1), (B-s1,d0), (B-s2,d0), (B-s1,d1);
c) impiego a soffitto: (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (B-s1,d0), (B-s2,d0).
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